mercoledì 20 novembre 2013

Wing Chun: dallo Shaolin per battere lo Shaolin

wing chun
Fonte: www.difesapersonaleims.it
In questo post parleremo di uno degli stili di Kung Fu più conosciuto al mondo: il Wing Chun.
La storia del Wing Chun è caratterizzata da notevole imprecisioni e falsi miti; le cause principali delle diverse interpretazioni sono da attribuire al gigantesco business delle federazioni internazionali e alle politiche vessatorie da parte del partito comunista cinese degli anni '30 nei confronti del Kung Fu.
La leggenda narra che, agli inizi del 1710, la monaca di nome Wu Mei (五枚, in cantonese Ng Mui), maestra nello stile della Gru bianca (Bak-Hok-Pai), si rifugiò nei pressi del monastero di Fukien, nel sud della Cina, dopo la distruzione del tempio di Shaolin da parte dei Manciù, e inventò una nuova tecnica di combattimento.
In quel tempo Wu Mei conobbe un negoziante di nome Yin Yao Chun e sua figlia Wing Chun (bella come la primavera), una ragazza di rara bellezza. Poco dopo, per sfuggire ad un pretendente particolarmente pericoloso, la ragazza fu costretta a nascondersi nel monastero per far perdere le proprie tracce. Durante questo periodo la giovane allieva apprese lo stile senza nome di Wu Mei e, trascorsi tre anni, fece ritorno di nuovo al suo villaggio decidendo di prendere marito solo colui che l'avrebbe sconfitta in combattimento. La storia narra che si fece battere appositamente per sposare un attore girovago di nome Leug-Boh-Cho, anche lui esperto di Kung Fu.
Lo stile senza nome venne riconosciuto da tutti come il Kung Fu di Wing Chun.
Il Kung Fu di Wing Chun, tuttavia, differiva con quello che Wu Mei perfezionò più tardi in monastero; molte delle tecniche presenti nel Wing Chun moderno, infatti, sono state aggiunte successivamente dalla stessa Wing Chun e dai diversi allievi che l'hanno succeduta nel corso degli anni.


Il Wing Chun di Wu Mei si articolava originariamente in 4 forme nelle quali erano racchiuse, in base a diversi livelli di difficoltà, tutte le tecniche di questa disciplina, ponendo particolare attenzione allo studio dell'energia interiore (C'hi):
  1. Siu-Nim-Tao-Kuen (Forma del piccolo pensiero), forma base per imparare le principali tecniche;
  2. Cham-Kiu-Kuen (Forma per cercare il ponte), forma per apprendere gli spostamenti base;
  3. Biu-Jee-Kuen (colpire con le dita), forma contenete tecniche avanzate;
  4. Mok-Yan-Jeong-Kuen (Forma dei 108 movimenti sull'uomo di legno), esercizi applicati al manichino di legno.

I principi su cui si fonda lo stile, sono: 

  1. il combattimento ravvicinato: la corta distanza, peculiarità principale di questo stile, è da imputare alla presunta cecità della sua creatrice. La mancanza del contatto visivo veniva sopperita dalla percezione dei movimenti dell'avversario tramite contatto costante con il suo corpo. Il C'hi Sao (mani appiccicose) è uno degli esercizi fondamentali per migliorare la sensibilità del praticante;
    chi sao
    Fonte: http://houston.txkungfu.com
  2. economia dei movimenti: la mancanza di tecniche ampie o coreografiche rendono questo stile, apparentemente semplice, molto diretto ed efficace. Il consumo ridotto di energia e il minimo sforzo nell'utilizzo delle diverse tecniche permisero a Wu Mei di competere con avversari di corporatura maggiore.
    linea centrale
    Fonte: www.wikipedia.org
  3. la linea centrale (Joan-Xian) e il gomito immobile (Bot-Wan-Jiong): la linea centrale nel Wing Chun consiste nel puntare i pugni dritti al petto dell'avversario, sia per penetrare facilmente la sua difesa che ridurre il suo angolo di attacco. Affinché la propria guardia risulti stabile e poco dispersiva, è necessario posizionare i gomiti nelle vicinanze del plesso solare in modo da formare un triangolo con le braccia per compiere azioni di attacco (pugni a catena, stoccate con le dita, colpi di taglio o di palmo) o di difesa (parate striscianti, a schiaffo e devianti) senza muovere i gomiti dall'asse centrale. In questo modo la forza dell'avversario viene deviata all'esterno del triangolo.
  4. rettangolo spaziale e quattro cancelli: il praticane di Wing Chun deve immaginare davanti a sé un quadrato diviso in quattro spazi, di dimensione non superiori al proprio torace e all'interno del quale devono essere portate tutte le tecniche. Questo spazio virtuale consente di migliorare l'efficacia dei colpi inferti a distanza ravvicinata.
    triangolo spaziale
    Fonte: www.wikipedia.org
  5. esercizi con l'uomo di legno: all'interno del monastero di Fukien era fatto divieto alle donne di esercitarsi insieme ai monaci. Pertanto, essendo l'unica donna, Wu Mei affinò il proprio stile utilizzando un piccolo albero come partner. Nasce così il mito dell'uomo di legno.
ip man
Fonte: www.9armonie.net/


La diffusione del Wing Chun è stata resa possibile grazie a Yip Man, l'ultimo grande maestro di quest'arte, che nel 1967 fondò insieme ai suoi allievi  l'Associazione Atletica Wing Chun a Hong-Kong.












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